5.17.2006

I Pazzi in Cristo (zero by zero)

ZERO BY ZERO
io Nniet Brovdi dico:
conosci la pazzia, la pazzia in Cristo, la pazzia del tuo amico, di tua madre, padre, padroni, del tuo vicino di casa, di stanza, di bar, di dark room, di Luc Van Vi, di Ivan il terribile e Hitler, la pazzia di Mao e Maometto, di Re Artu', Paperino e Topolino, Lupin e Haidi e cazzi vari, vari, vari e vari, se riesci ad essere un funambolo con l'occhio rivolto su 2 mondi della tua destra e della tua sinistra.Guardare avanti e dietro di te serve alla memoria, perche' non ci sono mete nel raggiungimento per una conapevolezza solo empirica. E' un miracolo gia' riuscire a sopravvivere e non e' certo un miracolo vivere. Penso sempre al 3 che e' la completezza del precedente 2 e 1. L'1 e il 2 sono passaggi lunghi di riflessione, di contemplazione come guardare da una parte e l'altra il corpo nudo di un uomo o di una donna ( secondo il tuo gusto sessuale). Non sarai inquieto se non dopo aver fottuto, accarezzato grevemente, dormito sotto l'ombra di un albero; un perfetto 3 circostanziale di padre, figlio e spirito. E questo e' il numero 3, l'ingordigia del sapere e conoscere.Ma anche la conoscenza non e' tutto, poiche' hai un "sotto di te" ed un "sopra di te", il numero 4 che superato il 3 , giunge a vie infinite e le vie infinite portano quasi sempre al niente , al tutto.
I Pazzi in Cristo, sono "sventati che si vedono nel deserto e nelle strade delle citta', raramente in chiesa e pregano. Ma come pregano se spesso sono persone illetterate?"(Irina Gorainoff dal libro "I pazzi in Cristo nella tradizione ortodossa"). "Fin tanto che il cuore impara attraverso le cose materiali, l'apprendimento e' seguito dall'errore e dalla dimenticanza.Ma quando l'insegnamento viene dallo Spirito, la memoria si conserva intatta".(Simeone monaco bizantino dell'XI secolo) L' una e l'altra tesi sono in contraddizione eppure convivono nella pazzia in(...) per qualcuno, qualcosa.- Volgo lo sguardo da un'altra parte.
Antonin Artaud (04 09 1896-04 03 1948), scrive in "io sono Gesu' Cristo": " Quest'uomo era un umorista incredulo che asseriva che la morte non esistesse, ne' gli spiriti, ne' dio e che non esistesse che l'uomo, un uomo che aveva fatto tutte le cose, non come fanno gli spiriti che si materializzano o si incarnano ma come dei corpi che rivelano all'improvviso la loro entita' di corpi, la loro presenza oggettiva rassicurante senza alcun fondo dove la cattiva coscienza possa annidarsi dietro le cose."(A.Artaud)
Artaud e' Gesu' Cristo e nella controversia spazio-temporale Simeone e' pazzo di lui. La pazzia non ha dubbi, non ha certezze. Io, Nniet Brovdi, riesco a percepire lo stato delle cose, non le cose, con una logica disciplina numerica quanto di piu' stupido e forse illusorio possa essere, ma mi basta per non dormire in eterno e ridere quando ne ho voglia e piacere. Sto istruendomi per diventare pazzo. (testo e immagini di Nniet B. 2oo6)
Artaud.ME.
CHI SONO I PAZZI IN CRISTO (?)
(sottotitolo) - E Nniet quel giorno, cosi' scoglionato e leggermente nostalgico rispose : Sono forse io?
La novita' del cristianesimo, cosi' fortemente sottolineata da san Paolo quando parla dello scandalo della croce, e' la rivelazione della pazzia di Dio. Dio e' pazzo, poiche' esce dalla sua impassibile trascendenza per mescolarsi alle nostre gioie, alle nostre pene, alla nostra disperazione. Il tema dell’amore ‘folle’ di Dio affiora dovunque nel Nuovo Testamento. Se la creazione rivela la sapienza di Dio, l'incarnazione per la nostra salvezza rivela il suo amore pazzo per noi. Il Crocifisso per amore e' il segreto di ogni follia. Il Dio incarnato discende nella morte per prendere tutti gli uomini nella follia del suo amore. Con gli occhi bendati, schiaffeggiato, schernito, coperto di sputi, rivestito di una porpora da beffa, coronato di spine, re per burla, ecce homo, ecce deus: un pazzo in verita'.
Il "pazzo in Cristo" e' l’uomo che risponde con tutto il suo essere alla follia di Dio, che entra anche lui nella «stoltezza della croce», che diventa pazzo per amore di Cristo. «Noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani» (1 Cor 1, 23). «Ciò che nel mondo e' stolto, Dio l’ha scelto per confondere i sapienti» (1 Cor 1, 27). «Noi siamo stolti a causa di Cristo» (1 Cor 4, 10). Per questo «insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; calunniati, confortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifIuto di tutti» (1 Cor 4,12-13).
Il pazzo in Cristo s’identifica con Cristo oltraggiato, crocifisso, eppure risorto: egli vive gia nel Regno e denuncia l'orgoglio, l'odio e la menzogna di ‘questo mondo’. Prende alla lettera le Beatitudini e il Discorso della montagna, tutta quella insopportabile follia: la terra donata ai miti, la gioia ai perseguitati e I’offrire la guancia sinistra quando siamo colpiti sulla destra, in tre parole: amare i nemici. Il pazzo in Cristo rivela possibile l’impossibilita' del cristianesimo. E' un massimalista cristiano, e' uno che sotto l'apparenza di una finta pazzia vive il Vangelo alla lettera, povero e senza un rifugio. Non entra nelle le chiese se non per farvi scandalo, vive nei rifiuti della città, nella sua piu' compromettente o piu' pericolosa marginalita', con i cattivi e le donne di cattiva condotta...(qui', poteva anche scrivere puttana! O.Clement cosi' esprimendosi, e' perfettamente in linea con l'impossibilita' del cristianesimo, tipico del bigottismo intellettuale clericale-nnb.-) il pazzo e' il Cristo oltraggiato e, simultaneamente, il Risorto, libero da ogni compromesso col mondo, e «completa nella (sua) carne quello che manca ai patimenti di Cristo» (Col 1,24).
Gli antenati dei "pazzi in Cristo" sono i profeti dell'Antico Testamento, inviati da Dio per riportare sulla retta via il popolo ebreo "dalla dura cervice". A questo scopo il profeta e' spesso obbligato ad adottare un comportamento eccentrico, strano, che gli reca piu' noie che gloria.
Il Profeta Isaia fu costretto a passeggiare per tre anni nudo e scalzo per servire da segno e presagio ai prigionieri in Egitto e in Assiria (Is 20, 2-4); Geremia porto' un giogo sul collo come una bestia da soma (Ger 28, 10...); Ezechiele, steso davanti a una tavoletta d'argilla rappresentante Gerusalemme assediata, doveva mangiare pane cotto su degli escrementi umani (Ez 4); Osea fu costretto ad unirsi ripetutamente ad una prostituta e sposarla dandole dei figli per simboleggiare l'infedelta' d'Israele verso Jahve' (Os 3).
E' in questa scia che vanno collocate tutte quelle azioni compiute dai Santi, anche nostrani, e che agli occhi del mondo sembrano strane, ridicole, insensate. E' la pazzia della croce che si oppone alla sapienza del mondo.
(Olivier Clement nell'introduzione a: Irina Gorainoff, I Pazzi in Cristo nella tradizione Ortodossa, ed. 'ancora-Milano)

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

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Anonymous Anonimo said...

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